lunedì 4 aprile 2011

RICAPITOLANDO...Lezione 4.04.11: MODULO AMBIENTALE

L'Architettura BIOCLIMATICA (da non confondere con la cosiddetta bioarchitettura) si basa su un modello abitativo che soddisfa i requisiti di comfort con il controllo passivo del microclima, inteso come una strategia che, minimizzando l'uso di impianti meccanici, massimizza l'efficienza degli scambi tra edificio e ambiente.
La regolazione delle condizioni microclimatiche interne si ottiene controllando attentamente le caratteristiche geometriche, localizzative e tecnologiche della costruzione edilizia.
Il concetto di bioclimatica è legato profondamente alla consapevolezza che il progresso tecnologico possa trovare un limite nella capacità di sopportazione dell’ambiente e nell’esauribilità delle risorse naturali. I principali fenomeni che influiscono negativamente sullo stato dell’ambiente nascono dall’esigenza di disporre di grandi quantità di energia non rinnovabile. In questo senso un ruolo fondamentale è svolto appunto dalla progettazione architettonica bioclimatica e in particolare dall’efficienza energetica dell’ambiente costruito, poiché una grande quantità delle emissioni dei gas inquinanti proviene proprio dagli impianti di climatizzazione e di riscaldamento.
Per ridurre al minimo l’impatto ambientale si devono prima di tutto ridurre i consumi energetici. Uno dei modello che si ritiene possano diventare un punto di riferimento (anche per un significativo risparmio economico) è quello della casa a basso consumo (frutto di una progettazione bioclimatica), ad esempio nelle fasi di progettazione, realizzazione e gestione di un green building.
Architettura che basa la razionalizzazione del suo processo compositivo sulle relazioni che intercorrono fra la forma dei sistemi di fabbricati e/o dispositivi e le energie rinnovabili presenti nello spazio architettonico con la finalità di realizzare il loro massimo sfruttamento.


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